Sono oggettive solo le leggi generali capaci di organizzare le strutture. Possono essere considerati oggettivi solo i meccanismi invarianti che presiedono al funzionamento dei sistemi nervosi comuni alla specie umana.
Tutto il resto non è altro che l’idea che abbiamo di noi stessi, che tentiamo di imporre a coloro che ci circondano e che si riduce quasi sempre a quella costruita in noi da coloro che ci circondano.
Da questo ne discende che qualunque cosmologia, qualunque immagine dell’universo è vincolata all’origine antropocentrica della conoscenza dei processi e dei sistemi del cosmo. Le conoscenze della specie umana nascono centrate su scale spaziali e temporali assai precise e limitate, commisurabili alle esperienze sensoriali ed alle strutture naturali dell’intelligenza. Ogni estensione delle conoscenze è quindi inevitabilmente problematica.
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