Piero Indrizzi - Pittore

domenica 6 settembre 2009

CIORAN

 Talvolta si vorrebbe essere cannibali, non tanto per il piacere di divorare il tale o il talaltro, quanto per quello di vomitarlo.

La conversazione è feconda soltanto fra spiriti dediti a consolida-re le loro perplessità.

Dio: una malattia dalla quale immaginiamo di essere stati curati perché nessuno ai nostri giorni ne rimane vittima.

Nei momenti critici una sigaretta porta più sollievo che i vangeli.

Il male, al contrario del bene, ha il duplice privilegio di essere affascinante e contagioso.

Un tempo, davanti a un morto, mi chiedevo: "A che gli è servito nascere?". Ora mi faccio la stessa domanda davanti a ogni vivo.

Ammettendo l'uomo la natura ha commesso molto più di un errore di calcolo: un attentato a se stessa.

Quando si sa che ogni problema è un falso problema si è pericolosamente vicini alla salvezza.
L'unico modo di conservare la propria solitudine è di offendere tutti, prima di tutti, coloro che si ama.
Colui che avendo frequentato gli uomini si fa ancora delle illusio-ni sul loro conto, dovrebbe essere condannato alla reincarnazio-ne.

(Emil Cioran)

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